Giro delle Orobie

Il giro delle Orobie orientali

Il grande e noto Giro delle Orobie orientali raccontato dai nostri avventurieri Potatrek!

IL GIRO DELLE OROBIE ORIENTALI

Ciao amici di Potatrek! 

Oggi vi racconteremo un itinerario turistico nelle affascinanti Orobie Bergamasche. 

Daniel, Daniele, Manuel e Marianna, il 1° giugno 2022 si sono messi in cammino per percorrere il famosissimo giro delle Orobie: un trekking che non lascia indifferente chi lo percorre. 

É un sentiero che collega tutti i Rifugi e bivacchi delle Alpi Orobie. 

Il giro delle Orobie si divide in due parti: il giro delle Orobie Occidentali, che inizia dalla valle Stabina, (il torrente Stabina è un corso d’acqua della Provincia di Bergamo) fino al Rifugio Calvi; il giro delle Orobie Orientali che parte da Valcanale, si congiunge all’alta Valle Brembana, percorre l’alta Valle Seriana, attraversa la Valle di Scalve per poi concludersi nello spettacolare ambiente Dolomitico della conca della Presolana.

Il percorso, attraversa tutto il parco delle Orobie Bergamasche e regala paesaggi unici e selvaggi. 

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SCHEDA TECNICA: 

  • LUNGHEZZA TOTALE: 51.4 KM 
  • GIORNI:
  • DISLIVELLO: 8360 M
  • DIFFICOLTA’: MEDIA/ALTA

COSA E’ OPPORTUNO PORTARE PER FARE QUESTO CAMMINO?

Quando si va in montagna è opportuno portarsi qualcosa che non servirà, piuttosto che rischiare e ritrovarsi senza un equipaggiamento necessario.

I nostri camminatori consigliano:

  1. di indossare scarpe scelte con cura che non devono ferire il piede, come ad esempio, scarponcini che coprano la parte superiore della caviglia (se sono nuovi, meglio provarli prima);
  2. di non scoprirsi molto soprattutto quando ci si trova in alta quota;
  3. di indossare capi adeguati alla stagione e alla natura dei luoghi;
  4. di avere con sé pantaloni lunghi e comodi, magliette, pile per difendersi dal freddo, una mantella impermeabile e un k-way;
  5. di portare guanti e scaldacollo che sono preziosi per coprirsi dal vento;
  6. di ripararsi la testa con copricapi che consentono inoltre di difendere la vista dai raggi solari (utile soprattutto quando si cammina su ghiacciai).
  7. di non dimenticarsi le ciabatte/infradito per lavarsi nei rifugi.

Per la notte i ragazzi hanno portato la tenda, il sacco a pelo e il cuscino. Negli zaini non mancava il cibo dato che avevano fatto scorta di riso, tonno, barrette, pane, marmellate, cioccolato e tanto altro. Ovviamente per cucinare si sono portati il padellino, un fornelletto a bombola, accendino, posate, piatti e bicchieri. Infine, negli zaini erano presenti: torcia, frontalino, carica batterie, fazzoletti, racchette (per aiutarsi durante la camminata) e il kit di primo soccorso che comprendeva garze, cerotti, bende e disinfettante.

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IL PERCORSO: DA VALCANALE A VALBONDIONE

  • GIORNO 1: DA VALCANALE AI LAGHI GEMELLI 

Mercoledì 1° giugno, ore 9.00. I ragazzi arrivano al parcheggio di Valcanale, paese che si raggiunge da Bergamo lungo la statale della valle Seriana. Zaino in spalla e si mettono in cammino, lungo il sentiero che porta al primo Rifugio: il Rifugio Alpe Corte. Dopo un’abbondante colazione, Daniel, Daniele, Manuel e Marianna puntano verso l’alto, il Passo dei laghi Gemelli . Passo dopo passo, raggiungono quota 2139 m. É il momento del pranzo dato che la prima parte di questa tappa è stata raggiunta! I ragazzi quindi si gustano il panino sopra lo stupendo bacino dei Laghi Gemelli, ammirando il bellissimo panorama dove spiccano il Pizzo Arera, il Farno e il Pizzo Bello. É giunto il momento di ripartire e dopo circa un’oretta di discesa raggiungono la loro prima tappa (m. 1968). Il Rifugio dei Laghi Gemelli è chiuso, perciò lo spirito di adattamento entra in gioco e i ragazzi iniziano a montare le tende sulla sponda del lago per poi passare il pomeriggio in totale relax. Tra chiacchiere in buona compagnia attorno ad un fuoco bello caldo arriva il momento di cenare. Acceso il fornelletto, iniziano a preparare riso con tonno. Pronto! Dopo aver mangiato ed essersi sistemati, si sdraiano nelle loro tende per trascorrere la notte che purtroppo risulta essere molto gelida. 

RECUP GIORNALIERO: 

  • LUNGHEZZA: 7.5 KM 
  • DISLIVELLO: 1160 M 
  • TEMPO: 3 ORE 
  • GIORNO 2: DAI LAGHI GEMELLI AL RIFUGIO CALVI

La sveglia suona e i ragazzi fanno molta fatica ad alzarsi a causa della notte passata quasi totalmente insonne per il freddo. Dopo aver smontato le tende, sistemati gli zaini, fatto un’abbondante colazione e ritirato i panini per pranzo, si immergono nell’avventura della seconda tappa. Dal Rifugio Laghi Gemelli scendono verso la diga, seguendo il sentiero che porta al Lago Colombo. Continuano camminando lungo il bellissimo percorso passando per laghi e creste, seguendo il sentiero per arrivare al Monte Madonnino per poi scendere al rifugio Calvi. Per tutto il tragitto sono stati in compagnia di ‘amichevoli’ stambecchi. 

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Dopo tre ore di camminata molto impegnativa a causa del chilometraggio, delle tempistiche, del dislivello e del tempo che non è stato dalla loro parte, arrivano alla loro destinazione. Finalmente si rilassano gustandosi una buonissima fetta di torta con una tazza di the caldo. Ora inizia la ricerca di un posto adatto per montare le tende per trascorrere la notte. Al contrario Marianna decide di passare la serata in rifugio al caldo. Daniel, Daniele e Manuel dopo aver cenato e chiacchierato, sono pronti per sdraiarsi nelle tende per riposarsi, ma vengono accolti da un forte acquazzone e, senza ripensarci due volte, decidono di raggiungere Marianna e dormire quindi in rifugio, in modo da evitare un’altra notte al freddo. 

RECUP GIORNALIERO: 

  • LUNGHEZZA: 12 KM
  • DISLIVELLO: 2570 M
  • TEMPO: 7 ORE 
  • GIORNO 3: DAL RIFUGIO CALVI AL RIFUGIO BRUNONE

Ore 7:00, la sveglia suona e dopo una bella colazione rifocillante, sistemano la loro camera e partono per la camminata. La giornata è fresca e i ragazzi iniziano percorrendo il primo tratto tranquillo, per poi proseguire in salita fino al Passo di Valsecca dove ammirano il paesaggio ricoperto ancora di neve. Accompagnati da un cielo grigio e nebbia fitta hanno il tempo di scendere al Bivacco Frattini dove purtroppo inizia a piovere. Dopo un’oretta la situazione rimane invariata e, visto l’orario e il lungo tratto rimasto, decidono di vestirsi con impermeabili per proseguire la loro camminata. Daniel, Daniele, Manuel e Marianna sostenendosi e motivandosi a vicenda, camminano senza sosta per ben tre ore sotto la pioggia, per poi arrivare al Rifugio Brunone alle ore 18:30 dove sono accolti da due amici che si aggregheranno al loro cammino per le ultime due tappe. Mario, il rifugista, accoglie a braccia aperte i ragazzi e rende loro disponibile una sistemazione per trascorrere la notte al caldo e far asciugare tutti i vestiti e documenti bagnati. E dopo una bella doccia rigenerante, una cena calda e una interessante chiacchierata, i ragazzi decidono di andare a dormire. 

A domani…sperando che il tempo sia dalla loro parte! 

RECUP GIORNALIERO: 

  • LUNGHEZZA: 12 KM 
  • DISLIVELLO: 2570 M 
  • TEMPO: 7 ORE
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  • GIORNO 4: DAL RIFUGIO BRUNONE AL RIFUGIO COCA

Ore 7.00 la sveglia suona, oggi è la giornata del Rifugio Coca! Giornata molto impegnativa sia fisicamente che mentalmente perché percorreranno un lungo tratto di sentiero attrezzato. Iniziano la loro camminata con una salita in pietraia che conduce al “Ol Simal” punto più alto dell’intero giro delle Orobie Orientali (M. 2712). Da questo punto panoramico le emozioni si fanno sentire, considerando che i ragazzi si trovano a poche centinaia di metri sotto da una delle vette più alte delle Orobie: il Pizzo d’Orta. Rimangono ammaliati dall’ambiente che li circonda sia escursionisticamente che paesaggisticamente. I ragazzi si godono tutto questo fino in fondo per poi rimettersi in viaggio concentrandosi per il tratto successivo che li porterà al Lago Coca. Il sentiero era un continuo sali e scendi in ferrata, era una zona molto impervia sia per le altezze che per i pochi appoggi per i piedi. Durante il tragitto, hanno potuto incontrare marmotte e stambecchi che sono stati ottimi compagni di viaggio. Dopo circa un paio d’ore, sono arrivati al Lago di Coca: un bellissimo specchio d’acqua, dove si riflettono le cime di un affascinante vallone. Qui per qualcuno risulta essere un momento di riposo, mentre per altri un tuffo rigenerante. Dopo essersi riposati, i nostri protagonisti ripartono verso la loro meta: il Rifugio Coca. Una volta arrivati montano le tende, aspettano due loro amici per cenare tutti insieme al rifugio, per poi ammirare una stupenda stellata in compagnia di stambecchi per tutta la notte. 

RECUP GIORNALIERO: 

  • LUNGHEZZA: 6.4 KM 
  • DISLIVELLO: 1190 M
  • TEMPO: 4 ORE E 30 MINUTI 
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  • GIORNO 5: DAL RIFUGIO COCA A VALBONDIONE
Ultimo giorno di cammino per i nostri avventurieri! 
Dopo un’abbondante colazione in rifugio, i ragazzi sono pronti per partire, ma con alcune modifiche del percorso a causa del rischio di pioggia e di conseguenza del possibile ingrossamento di alcuni fiumi che si potrebbero creare in alcuni canaloni che avrebbero dovuto attraversare. 
Dal rifugio Coca, scendono a valle fino al Borgo di Maslana, dove pranzano e lasciano gli zaini da 17 kg in appoggio al ristoro. Dopo un panino gustoso, si mettono in cammino per raggiungere l’ultimo rifugio. 
Tra sentieri e scorciatoie i ragazzi arrivano alla loro destinazione finale: il Rifugio Curò. Si concedono un meritato riposino e una ‘spensierata’ merenda, prima di tornare a Valle dove qualcuno li aspetta per recuperarli e portarli alla loro dimora. 
 
RECUP GIORNALIERO: 
  • LUNGHEZZA: 10.4 KM 
  • DISLIVELLO: 2370 M 
  • TEMPO: 5 ORE 

Daniel, Daniele, Manuel e Marianna hanno deciso di concludere il giro delle Orobie Orientali al Rifugio Curò e di non proseguire verso l’ultimo Rifugio del percorso ad anello perché sarebbero serviti più giorni che loro purtroppo non avevano a disposizione. 

Sarà per la prossima volta!

Ora, cari amici camminatori mettete lo zaino in spalla e incamminatevi lungo questo percorso escursionistico; ma prima di partire ricordatevi di ritirare e attivare a Vivi Ardesio il Passaporto del sentiero ad anello delle Orobie Orientali, dove potete raccogliere le emozioni di un’avventura autentica e indimenticabile.  

COSA E’ IL PASSAPORTO DEL SENTIERO DELLE OROBIE?

E’ un documento di viaggio per gli escursionisti che intraprendono questo cammino. Questo documento d’identità in formato tascabile ha l’obiettivo di collezionare i timbri dei sette rifugi presenti lungo il sentiero delle Orobie Orientali. All’arrivo in ogni rifugio, il rifugista rilascerà il timbro e una volta collezionati tutti i timbri si ritira l’attestato di partecipazione che testimonierà quest’avventura pazzesca. 

Scritto da: Andrea Moioli, Marta Giovanelli.